Il settore immobiliare non vive mai in una bolla isolata. Le notizie che arrivano da Pechino o da New York possono sembrare lontane, ma hanno riflessi concreti anche in Europa e in Italia. Le ultime settimane hanno portato tre eventi che vale la pena osservare da vicino: la crisi di Evergrande in Cina, il nuovo aumento dei tassi di insolvenza sui titoli legati agli immobili negli Stati Uniti, e l’accelerazione dei prezzi delle case in Italia accompagnata da un rallentamento dell’inflazione.

Cina: l’ombra lunga di Evergrande

A fine agosto 2025 Evergrande è stata ufficialmente delistata dalla Borsa di Hong Kong, chiudendo simbolicamente un capitolo che aveva già mostrato crepe enormi. I liquidatori hanno ora mano libera per agire sul patrimonio dell’azienda e anche su quello personale del fondatore. Questa vicenda non riguarda solo la Cina: l’incertezza si riflette sul settore edilizio globale, soprattutto sulle commodity come acciaio e cemento, e quindi sui costi di costruzione e ristrutturazione in diversi mercati.

Stati Uniti: cresce l’allarme sugli immobili commerciali

Negli Stati Uniti il mese di agosto ha segnato un nuovo record negativo per i CMBS (Commercial Mortgage-Backed Securities), cioè le obbligazioni garantite da mutui immobiliari. Il tasso di insolvenza ha raggiunto il 7,29%, sesto aumento consecutivo, con problemi concentrati soprattutto sugli uffici e sul multifamily. Per chi investe in immobili, il segnale è chiaro: gli spazi commerciali tradizionali fanno sempre più fatica a reggere i cambiamenti post-pandemia, e la tenuta dei fondi che li finanziano diventa un tema centrale.

Italia: prezzi in crescita, ma inflazione più bassa

In Italia il quadro è più complesso. I dati ISTAT mostrano che nel secondo trimestre 2025 i prezzi delle case sono cresciuti del 3,9% su base annua, con un +2,7% rispetto al trimestre precedente. È un’accelerazione che segnala domanda sostenuta, nonostante i rincari degli anni passati. In parallelo, però, l’inflazione rallenta (1,6% ad agosto) e i tassi dei mutui si sono stabilizzati intorno al 3% per il fisso. Questo mix rende le aste ancora più interessanti: da un lato gli immobili aumentano di valore, dall’altro il costo del denaro diventa più prevedibile e gestibile.

Dalla Cina agli Stati Uniti fino all’Italia, lo scenario immobiliare è attraversato da tensioni e opportunità. Chi si muove con attenzione oggi può cogliere il momento favorevole: acquistare un immobile all’asta significa entrare in un mercato che continua a crescere, con la sicurezza di documenti ufficiali e la possibilità di pianificare investimenti a lungo termine.

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